martedì 26 gennaio 2010

Beatrice Feo Filangeri ad "On Sale" Expo a Berlino Infantellina Stein Contemporary

Beatrice Feo Filangeri-a Berlino per "ON SALE"Expo


30.01.2010 – 26.02.2010




Infantellina Contemporary, die erste und einzige Berliner Galerie, die 100 % italienische Kunst präsentiert, öffnet ab 30.Januar 2010 bis 26.Februar 2010 die Ausstellung " ON SALE " mit : Elena Amodeo, Domino, Beatrice Feo, Gaetano Franzese, Leonardo Martellucci, Daniela Rosignoli, Marta Valls. Special Guest: Judith Sturm.
Wir haben den Vergnügen Sie einzuladen
Vernissage ab 18 Uhr.




Kunst hatte schon immer dem Vergnügen des Betrachters gedient. Italienische Künstler wie Leonardo da Vinci, Michelangelo, Caravaggio (eine Liste, die nahezu nach Belieben verlängert werden könnte) haben Arbeiten geschaffen, indem sie Bilder und Konzepte sublimierten; die Schwerpunkte der Auseinandersetzung waren in diesen Zeiten, in denen weder TV noch Zeitung existierten, mehrheitlich die großen Themen: Betonung und Überbetonung von Persönlichkeit und Abstammung, religiöse / ideologische / politische Propaganda.
In unserer Zeit haben die Künstler schließlich sowohl die Freiheit als auch die Unabhängigkeit erreicht und bewahrt, ihre eigenen Gedanken klar darzustellen, ohne die Notwendigkeit, Ideen innerhalb ihrer Kunstwerke verstecken zu müssen.
Die Zwänge der Vergangenheit sind teilweise ersetzt worden: Künstler schlagen sich der Öffentlichkeit auf eine direkte Art selbst oder auf einem indirekten Wege mittels Galerien und Kuratoren vor.
Aber Heute wie „Gestern“ ist das Hauptvergnügen eines jeden „Schöpfers“ das Bewusstsein, dass ein Sammler, fasziniert vom Kunstwerk, es für seinen Erwerb erwählt hat: Jede Arbeit stellt ein Stück seiner Seele dar, welches der Künstler in Materielles übersetzt hat.
Und so verwundert nach einem Verkauf die durch den Künstler zuerst gestellte Frage kaum, die da lautet: Wer?
Die Neugier am Erkennen der Persönlichkeit, welche ihn gewählt hat, übertrifft hierbei die Freude über den reinen Gewinn (über dessen Bedeutung als häufige Quelle der Finanzierung neuer Produktionen und als Zündfunken für neue Stimulationen es keinen Zweifel gibt).
Dies ist der Grund für den absichtlich ironisch gewählten Titel, den I-C für diese Ausstellung ausgesucht hat, welche die Saison 2010 eröffnet.


INFANTELLINA CONTEMPORARY
Taubenstraße 20 – 22 (am Gendarmenmarkt)
10117 Berlin
T: 0049(0)30-92210407
www.infantellina-contemporary.com
info@infantellina-contemporary.com
Di-Sa 14-19 Uhr und n.V
Infantellina Contemporary [I]-[C]ist die erste Addresse, in Berlin, für italienische gegenwärtige Kunst.
Wenn Sie diese mail irrtümlich erhalten haben, oder Sie keine weiteren Nachrichten von uns erhalten wollen, schicken Sie uns bitte eine Antwortmail mit dem Betreff "unsubscribe". Sollten Sie nicht mit "unsubscribe" antworten, dürfen wir dies als Bestätigung werten, dass Sie weiterhin an unseren Informationen interessiert sind.Vielen Dank.
Beginning on 30th January 2010 to 26th February 2010, Infantellina Contemporary, the first and only Berlin gallery featuring 100% Italian art, will present the exhibition " ON SALE " by: Elena Amodeo, Domino, Beatrice Feo, Gaetano Franzese, Leonardo Martellucci, Daniela Rosignoli, Marta Valls. Special Guest: Judith Sturm.
You are welcome!
Vernissage starts at 6 p.m
Arts have always served to pleasure the spectator. Italian artists like Leonardo da Vinci, Michelangelo, Caravaggio (a line of names that could be continued about endlessly) have created works sublimating images and concepts; the scopes of exposure have been, in that time, more the big ones: exaltation of personages and lineages, religious/ ideological/ political propaganda, in times in which t-v and newspapers did not exist.
In our time the artists have finally reached and obtained independence and the freedom to propose their own thoughts without the need of hiding ideas inside their artworks.
The needs of the past have been, partially, replaced: artists propose themselves to the public in a direct way or through the galleries and the curators.
But, today as “yesterday” the main pleasure of every „creator“ is being aware of the fact that a collector, fascinated by the artwork, has opted for its acquisition: every work represents a piece of soul that an artist has translated on and/or into material. Thus it does not come as a surprise that the first question of an artist about a new sale is: who?
The curiosity of knowing the personality that has chosen him also surpasses the joy of the mere gain (not forgetting the importance about this aspect who affords, often, the financing of new productions and the outbreak of new stimuli).
This is the reason behind the title, intentionally ironic, that I-C has chosen for the exhibition that opens the season 2010.


INFANTELLINA CONTEMPORARY
Taubenstraße 20 – 22 (am Gendarmenmarkt)
10117 Berlin
T: 0049(0)30-92210407
www.infantellina-contemporary.com
info@infantellina-contemporary.com
Tu-Sa 2-7 p.m. and by Appointment
Infantellina Contemporary [I]-[C] is the first address, in Berlin, for all collectors loving italian contemporary and emerging art.
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Dal 30 Gennaio 2010 al 26 Febbraio 2010 , Infantellina Contemporary, la prima e unica galleria berlinese a presentare 100% arte italiana contemporanea, inaugura l'esposizione collettiva " ON SALE ", con :Elena Amodeo, Domino, Beatrice Feo, Gaetano Franzese, Leonardo Martellucci, Daniela Rosignoli, Marta Valls. Special Guest: Judith Sturm.
Abbiamo il piacere di invitarLa al
Il vernissage inizia alle ore 18.




Da sempre l'arte è stata messa a disposizione per il piacere dello spettatore.
Artisti italiani come Leonardo da Vinci, Michelangelo, Caravaggio (potremmo continuare con un elenco senza fine) hanno creato opere sublimando immagini e concetti; gli scopi dell'esposizione sono stati, nel tempo, i più disparati tra cui i principali: esaltazione di personaggi e casate, propaganda politica/ideologica/religiosa nei tempi in cui i media non esistevano.
Nel nostro tempo gli artisti hanno finalmente ottenuto e raggiunto l'indipendenza e la libertà di proporre il proprio pensiero senza sotterfugi.
Le figure dei committenti del passato sono state, in parte, sostituite: gli artisti si propongono al pubblico in modo diretto o tramite le gallerie ed i curatori.
Oggi come ieri il piacere principale di ogni „creatore“ è essere consapevole che un collezionista, affascinato dall'opera, ha optato per la sua acquisizione: ogni opera rappresenta un pezzo di anima che l'artista ha traslato sulla, e con la, materia.
La prima domanda dell'artista notiziato di una nuova vendita è : chi?
La curiosità di sapere e conoscere la personalità di chi ti ha scelto sorpassa la gioia per il mero guadagno (pur non dimenticando l'importanza di questo aspetto che permette, spesso, il finanziamento delle nuove produzioni e l'esplosione di nuovi stimoli).
Questo è il motivo del titolo, volutamente ironico, che I-C ha scelto per la mostra che apre la stagione 2010.


INFANTELLINA CONTEMPORARY
Taubenstraße 20 – 22 (am Gendarmenmarkt)
10117 Berlin
T: 0049(0)30-92210407
www.infantellina-contemporary.com
info@infantellina-contemporary.com
Ma-Sa 14-19 e per appuntamento
Infantellina Contemporary [I]-[C] è la galleria di riferimento, a Berlino, per tutti gli amanti dell'arte contemporanea italiana

sabato 31 ottobre 2009

I Principi Filangeri di Cutò,Santa Margherita Belice e Tomasi di Lampedusa







Nella foto a destra Beatrice Feo Filangeri  una delle ultime discendenti dirette di Alessandro Filangeri di Cutò al Parco letterario Tomasi di Lampedusa a Palazzo Filangeri di Cutò ( Santa Marherita Belice)

Foto
BEATRICE FEO FILANGERI
bellissima nobildonna siciliana dell'antichissimo casato,uno tra più importanti in Italia



Dalla principessa Filangeri, Giovanna e dal principe Lucio Mastrogiovanni Tasca d'Almerita nacque Giuseppe. Furono i ricordi di Santa Margherita che Giuseppe Tomasi definì "Il Paradiso Terrestre e Perduto della mia infanzia" a ispirarlo per la stesura de "I Racconti" e de "Il Gattopardo". Questi scritti contengono tante descrizioni dell'ambiente e dei personaggi che furono mete di gite deliziose nella sua infanzia: Misilbesi, Dragonara e Madonna delle Grazie.

Le attrattive principali sono legate al palazzo del Gattopardo, al meraviglioso Parco del Gattopardo Cutò di Filangeri, con le sue fontane e le sue rare essenze arboree, alla Villa Comunale con un pittoresco belvedere, alla Chiesa Madre o SS.Rosario, rifatta nel '700 e ornata di stucchi del Sesta e di dipinti del Meli. La città, che ha conquistato attori, registi, scrittori e poeti di fama internazionale, nonostante è stata seriamente distrutta dal terremoto del 1968, conserva ancora il suo misterioso fascino.

Il Parco Letterario Giuseppe Tomasi di Lampedusa comprende un vasto territorio della Sicilia occidentale che da Palermo, in cui lo scrittore nacque e scrisse il Gattopardo, si estende a Santa Margherita di Belìce, in cui trascorse lunghi giorni felici nell'infanzia e nella giovinezza, e a Palma di Montechiaro, feudo di famiglia. Tre luoghi che sono insieme scenari delle pagine del romanzo e tessere dell'immagine della Sicilia nella sensibilità dell'autore. Santa Margherita rappresenta nel mondo tomasiano la Sicilia del feudo: legato però al felice ricordo dell'infanzia e dell'amatissima madre, Beatrice Tasca Filangeri di Cutò, alla cui famiglia apparteneva l'enorme palazzo in cui Giuseppe trascorreva l'estate e su cui ricalcò in gran parte la casa di Donnafugata del Gattopardo. Oggi, ricco di innumerevoli stanze e cortili, di uno spazio teatrale, di un ombroso giardino, è sede ufficiale del Parco.

Circondata da fichidindia, vigneti ed ulivi, che ricoprono i fianchi del suo territorio collinare e indicano che ci troviamo in una delle zone della Sicilia che producono vini ed oli pregiati, Santa Margherita è un centro prevalentemente agricolo. La vitivinicoltura rappresenta il settore produttivo trainante per l'economia margheritese. Nel corso dei secoli la vite ed il vino sono stati sempre una presenza costante di questo territorio. Il panorama varietale, costituito sino a pochi decenni fa da pochi vitigni (Catarratti, Trebbiano, Inzolia, Grillo, Nerello Mascalese, Sangiovese), ha subito un radicale rinnovamento grazie alla valorizzazione di alcune varietà autoctone come il Grecanico ed il Nero d'Avola e l'introduzione di alcuni vitigni di pregio come lo Chardonnay, il Merlot, il Cabernet S. ed il Syrah.

Il forte processo di rinnovamento, concretizzatosi con la localizzazione in aree viticole particolarmente vocate, la modifica degli impianti, delle tecniche di produzione e di trasformazione ed il rispetto del Disciplinare DOC "Santa Margherita di Belìce", ha determinato un deciso innalzamento della qualità delle produzioni enologiche. Oggi, i vini prodotti con uve selezionate e raccolte con il giusto tenore zuccherino e di acidità, sono ricercati ed apprezzati dai consumatori di tutto il mondo. Altra coltura tipica della zona, è quella dell'olivo. Le varietà maggiormente coltivate sono la "Biancolilla", la "Cerasuola", la "Giarraffa" e la "Nocellara del Belìce"; da quest'ultima si ricava un olio corposo ma allo stesso tempo, indispensabile componente della dieta Mediterranea.

Il ficodindia, trova a Santa Margherita di Belìce il suo habitat naturale. In tale area ha trovato l'ambiente pedologico vocazionale per eccellenza per svilupparsi e produrre. In questa area soleggiata, dalla natura rigogliosa, dove scorre il fiume Belìce, la coltivazione del ficodindia è una tradizione secolare. Il ficodindia nel contesto della produzione agricola, rimane un prodotto non eccedentario, rinomato ed apprezzato, per la sua bontà, gusto e fragranza, nonché per le proprietà diuretiche e toniche.

L'Aquila Reale e Nove campanelle nello stemma dei Filangeri di Sicilia...





Tre Vicerè delle Due Sicilie,letterati come Giuseppe Tomasi d Lampedusa,statisti come Gaetano Filangeri,principi,mecenati,Cardinali,ecco una delle famiglie piu' importanti e antiche d'Italia:I Filangeri



Filangeri o Filangieri è il cognome di una famiglia di rilievo nel Regno delle Due Sicilie, a cavallo fra il XVIII ed il XIX secolo, ambedue hanno origine dal cognome Filingeri di origine Normanna, famiglia principesca al seguito di Federico II di Svevia ( XII secolo ). Si ricordano in particolare:

Gaetano Filangieri, filosofo; e suo figlio
Carlo Filangieri, generale borbonico, repressore della insurrezione siciliana del 1848.
Villa Filangeri, edificio settecentesco di Santa Flavia, antica residenza dei principi Filangeri.
Bernardo Filingeri Grande di Spagna di I Classe nel 1719 principe di Mirto, fu senatore di Palermo negli anni 1778-79
Palazzo Mirto, edificio seicentesco di Palermo sito in di Via Merlo 2 , antica residenza dei principi Filingeri, ora museo nazionale.
http://www.isspe.it/Dic2005/palazzolo_a_.htm

Filingeri è praticamente unico, dovrebbe derivare dal nome personale germanico Fillinger che dovrebbe avere il significato di "colui che incute paura". Troviamo un esempio antico di queste cognominizzazioni con Riccardus Filangerius, imperialis marescalcus che nella prima metà del 1200 è Bailo (governatore o viceré di Federico II°) di Gerusalemme, più tardi di lui leggiamo: "...Jam tota Sicilia in pacis reformatione disposita, et Frederico praedicto domesticis restituto solatiis, Richardus Filangerius, comes Marsici, ad ejusmodi regimen deliberatione provida destinatur. Dum autem Richardus idem officii sui partes impleret, et rex Manfredus in Apulia feliciter ageret, credens sic omnia in regno disposita, ut ex nulla timeri posset parte turbatio, novus et inopinatus in Siciliae partibus ignaviae morbus invaluit, et erroris mirabilis stupor irrepsit. ..". integrazioni fornite da G.Vezzelli. Filangeri e Filingeri sono un cognome siciliano che significa 'figlio di Angieri', nome proprio di un normanno giunto nell'Italia meridionale con Roberto il Guiscardo.

Pertanto i cognomi Filingeri e Filangieri sono dovuti a semplice storpiatura di pronuncia dovuta alla lingua siciliana.

Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Filangeri"

LE NOVE CAMPANELLE SULLO SCUDO DEI FILANGERI DI SICILIA
Sull’insurrezione del Vespro sono stati scritti fiumi di inchiostro negli oltre sette secoli che ci separano da quell’evento, ma per quanto tanto sia stato scritto resta ancora insoluto il nodo sull’origine del moto: insurrezione popolare (1) o evento frutto di un complotto (2)?
Già nell’immediatezza dell’evento circolavano due differenti versioni: quella legata all’ennesimo oltraggio patito da una donna siciliana per mano dei francesi, che avrebbe innescato una reazione popolare di inusitata violenza e che da semplice tumulto si sarebbe trasformata in rivoluzione (3), e quella della provocazione da parte di un gruppo di siciliani che, sventolando una bandiera pisana la cui esposizione era stata vietata dall’autorità costituita, avrebbe causato la reazione delle milizie angioine innescando il tumulto presto degenerato in aperta rivolta popolare (4).

Non è qui il caso di ripercorrere le tesi dell’una e dell’altra corrente di pensiero, tuttavia, un ulteriore elemento di riflessione in favore della seconda sembra introdurlo l’Araldica.

Sulle origini di questa disciplina sussidiaria della storia, nata dall’esigenza di individuare in battaglia le milizie amiche da quelle nemiche attraverso contrassegni inequivocabili, si è variamente argomentato, ma certamente le regole utilizzate per indicare in modo stabile le famiglie cavalleresche, per contraddistinguerne il grado di nobiltà e le relazioni familiari, furono disciplinate in modo organico da Luigi VII e da Filippo Augusto di Francia già nel corso del XIII secolo.

In una società militare di tipo gerarchico fondata sui rapporti di vassallaggio come fu quella feudale, le insegne non erano frutto di scelte estemporanee o di vanità personale, ma trovarono in una logica e formale concessione sovrana la legittimazione a essere portate (5).
Lo stesso carattere militare che a lungo contraddistinse la feudalità fece sì che la concessione di talune insegne, o la loro integrazione con altri elementi, ricordassero particolari atti di valore o di fedeltà resi a un sovrano.
In alcuni casi queste concessioni avvennero – significativamente – sullo stesso campo di battaglia (6); altri casi, e per ragioni di opportunità politica, seguirono iter più riservati.
A questa seconda categoria possiamo iscrivere il ramo siciliano della famiglia Filangeri, un’antica famiglia di origine normanna (7) insediatasi nell’Italia meridionale e in Sicilia già nella seconda metà dell’XI secolo.
Le armi di questa nobile famiglia sono costituite da una croce d’argento caricata di nove campane battagliate di nero in campo rosso. (Per vedere l'immagine clicca qui)
Proprio le nove campane battagliate di nero (assenti invece nelle armi del ramo napoletano della famiglia (8)) sembrano testimoniare del ruolo che questa casata ebbe nella vicenda insurrezionale palermitana del lunedì di Pasqua del 1282.
All’epoca della rivolta, infatti, Palermo contava soltanto nove parrocchie (9) ed è noto che, in occasione dell’insurrezione antiangioina, il suono delle campane delle chiese parrocchiali, unito a quelle della chiesa di Santo Spirito posta fuori le mura cittadine, chiamò a raccolta il popolo, come accadeva soltanto in situazioni di eccezionale gravità.

La coincidenza tra numero di parrocchie e numero di campane presenti sulle armi dei Filangeri di Sicilia sembra troppo forzata per non essere frutto di una concreta relazione di causa-effetto. D’altra parte è noto che Riccardo II Filangeri, bandito dal Regno da Carlo I d’Angiò fin dal 1266, fosse esule da tempo alla corte aragonese. Una sua presenza a Palermo in occasione della Pasqua del 1282, quindi, presupporrebbe un suo ingresso clandestino nell’isola con un compito specifico e di rilevante importanza.
Evidentemente, Pietro d’Aragona e sua moglie, Costanza d’Hohenstaufen (10), non solo recitarono una parte importante nella preparazione dell’insurrezione, ma dovettero avere coscienza delle possibili derive incontrollate di una rivolta il cui esito finale (e la costituzione in liberi comuni di Palermo e di altri centri isolani che dettero vita alla Communitas Siciliae, confermerebbero i timori dei principi aragonesi) era tutt’altro che scontato (11) .

La presenza a Palermo, quindi, di partigiani della causa svevo-aragonese era più che certa (12), anche se il loro ruolo, nella versione ufficiale messa in circolazione dalla corte aragonese doveva – per motivi di opportunità politica – essere taciuto (13).

Il compito assegnato a Riccardo II Filangeri, stando alle insegne della sua casata, dovette essere quello di radunare il popolo per alimentare la rivolta antiangioina e, possibilmente, indirizzarla verso una soluzione favorevole a Pietro d’Aragona e a sua moglie.
Evidentemente il Filangeri riuscì solo parzialmente a conseguire i suoi obiettivi, ma l’inserimento nelle proprie insegne delle nove campane che – in senso figurato – simboleggiavano le campane delle nove parrocchie palermitane e la città stessa, testimonia la riconoscenza che il re tributò al suo suddito per l’attività svolta.

Forse non a caso, anni dopo (dal maggio 1301 al maggio 1302), questo legame tra la città di Palermo e la casata dei Filangeri venne rinsaldato dal figlio e successore di Pietro e Costanza - Federico III d’Aragona - che affidò proprio a un figlio (Abbo) del medesimo cavaliere la carica di bajulo (governatore) della capitale del Regno.

La grande storia della Sicilia inizia con i Filangeri

http://www.google.it/imgres?
Beatrice Feo Filangeri discendente della nobilissima e antica famiglia ci fornirà documenti,foto,alberi genealogici dell'importantissima stirpe siciliana del casato dei Filangeri

Le Grandi famiglie storiche italiane:

DAL SITO "LIBRO D'ORO DELLA NOBILTA' MEDITERRANEA
http://www.genmarenostrum.com/pagine-lettere/letteraf/FILANGERI/filangeri%20sicilia.htm

FILINGERI o FILANGERI



Linee siciliane

LA BELLISSIMA BEATRICE FEO FILANGERI DISCENDENTE DELL'ANTICHISSIMO E NOBILISSIMO CASATO DEI FILANGERI PRINCIPI DI CUTO'














Abbo (I) Filangieri, Bajolo di Palermo nel 1302 (forse ebbe un fratello, Guido, che tenne la stessa carica nel 1306). Sposa N.N.



Riccardo (II) Filingeri, sposa N.N.



Abbo (II), investito del castello di San Marco e Montemaggiore (feudi confiscati a Federico d’Aragona), Alcade di Cefalù, Maestro Razionale del Regno di Sicilia in cambio della permuta del feudo e terra di Isnello (Privilegio : Randazzo 2-9-1398). Sposa Grazia Cirino, che porta in dote la terra e baronia di Medelao (o Favari).



A1. Riccardo, Signore di San Marco e Montemaggiore (venduta ai Ventimiglia nel 1409), Stratigò di Messina

1415/1416.

= ……….



B1. Francesco, Signore di San Marco (investito: Messina 26-11-1432).

= ………..



C1. Giovanni, Signore di San Marco, morto giovane senza investitura.

C2. Riccardo, 1° Conte di San Marco investito con Diploma del 31-7-1453, investito di Mirto, Belmonte,

Frazzanò, Mirtino, Capri di Suso, Capri di Juso e Pietra di Ruma il 1-8-1453.

= …………



D1. Francesco (il Serra lo chiama Riccardo) 2° Conte di San Marco, Signore di Mirto, Belmonte,

Frazzanò, Mirtino, Capri di Suso, Capri di Juso e Pietra di Ruma investito il 4-10-1488.

= …………



E1. Girolamo, 3° Conte di San Marco, Signore di Mirto, Belmonte, Frazzanò, Mirtino, Capri di

Suso, Capri di Juso e Pietra di Ruma investito il 1-9-1497 e il 10-2-1512; venne esiliato nel 1516 perché ostile al Vicerè Moncada.

= ………….



F1. Francesco (+ 1542), 4° Conte di San Marco, Signore di Mirto, Belmonte, Frazzanò, Mirtino,

Capri di Suso, Capri di Juso e Pietra di Ruma investito il 28-2-1536.

= Castellana de Centelles (* 1520 + Palermo 8-8-1574).



G1. Girolamo (+ testamento: 3-3-1562), 5° Conte di San Marco, Signore di Mirto,

Belmonte, Frazzanò, Mirtino, Capri di Suso, Capri di Juso e Pietra di Ruma investito il 4-12-1543. Lascia erede il fratello Ottavio Lanza e dei beni fidecomessi il cugino Girolamo Filingeri.



E2. Pietro

= ………



F1. Girolamo, 6° Conte di San Marco, Signore di Mirto, Belmonte, Frazzanò, Mirtino, Capri di

Suso, Capri di Juso e Pietra di Ruma (investito il 18-2-1572 e l’11-8-1599) con concessione del misto e mero impero il 28-8-1580.

= (patti dotali: Palermo 8-4-1562) 11-9-1570 Margherita, figlia di Cesare Lanza 1° Conte di

Mussomeli e di Castellana Centelles (la vedova dello zio Francesco Filingeri) (vedi/see)



G1. Pietro (+ San Marco 1619, sepolto ivi), 7° Conte di San Marco, Signore di Mirto,

Frazzanò, Mirtino, Capri di Suso, Capri di Juso e Pietra di Ruma (investito l’8-8-1603); Governatore della Compagnia dei Bianchi nel 1613.

= (patti dotali: Palermo 9-6-1594) Francesca de Spucches e Carbone, figlia di Vincenzo

de Spucches Giudice della Regia Gran Corte (+ 20-9-1623), già vedova di Giovanni Francesco Sollima Barone di Castania – Porta in dote Molinazzo, Villafrati, Chiarastella, Amorosa e Mendoli.



H1. Vincenzo (* 29-8-1598 + San Marco 27-8-1623), 8° Conte di San Marco, Signore

di Mirto, Frazzanò, Mirtino, Capri di Suso, Capri di Juso e Pietra di Ruma (investito il 31-7-1619 e 14-2-1622), 1° Barone di Amorosa, Signore di Claristella, Mendoli, Villafrati e Molinazzo investito il 13-7-1607, Governatore della Pace a Palermo nel 1617 e Governatore della Compagnia dei Bianchi nel 1619.

= Donna Giovanna Lanza e Barrese, figlia di Don Lorenzo Lanza 3° Conte di

Mussomeli e di Elisabetta Barrese e Colonna Romano (+ Villafranca 26-11-1648) (vedi/see)



I1. Don Vincenzo Giuseppe (* 161… + 23-6-1699), 9° Conte di San Marco,

Signore di Mirto, Frazzanò, Mirtino, Capri di Suso, Capri di Juso e Pietra di Ruma (nota : i discendenti si facevano chiamare Baroni di Capri e Frazzanò), 2° Barone di Amorosa, Signore di Claristella, Mendoli, Villafrati e Molinazzo (investito il 31-10-1624 e il 16-9-1666), 1° Principe di Mirto con Diploma del 9-4-1643 (esec. il 6-5-1643); Deputato del Regno di Sicilia nel 1651 e 1668, Pretore di Palermo nel 1663, 1676 e 1685, Governatore di Siracusa, Vicario Generale del Regno di Sicilia nel 1674, Sergente Generale di battaglia.

= 23-9-1652 Donna Laura di Napoli e Barrese, figlia di Don Girolamo 1°

Principe di Resuttano e di Elisabetta Barrese e Barrese dei Baroni di Pietra d’Amico (vedi/see)



J1. Don Pietro (* 9-4-1654 + 8-5-1654).

J2. Don Antonio (+ 7-7-1695), 2° Principe di Mirto per rinuncia paterna

(investito il 27-8-1685), Capitano di Giustizia di Palermo nel 1686 e Pretore di Palermo nel 1688.

= (patti dotali: Palermo 7-7-1694) 11-7-1694 Donna Giovanna Ventimiglia

e d’Afflitto, figlia di Don Francesco 1° Principe di Belmonte e di Donna Ninfa d’Afflitto e Gaetani Principessa di Belmonte (+ 10-3-1733) (vedi/see)



K1. Donna Anna Maria (* postuma 6-12-1695 + Palermo 12-3-1777)

= Palermo 15-1-1710 Don Francesco Bonanno e del Bosco 6° Principe

di Roccafiorita e 4° Duca di Montalbano (+ Palermo 25-12-1739).



J3. Donna Giovanna

= 18-10-1681 Don Benedetto Grifeo e Marino 3° Principe di Partanna (vedi/see)

J4. Don Gaspare Antonio (* 1661 + 26-6-1693).

J5. Donna Rosalia (*8-7-1662 + ?)

= 22-1-1690 Don Giuseppe di Napoli e La Grua 4° Principe di Resuttano

(vedi/see)

J6. Donna Agata (* 29-3-1664 + ?).

J7. Don Giuseppe (* 4-5-1665 + 1724), 3° Principe di Mirto per refuta del

padre (investito il 10-4-1699), 10° Conte di San Marco, 3° Barone di Amorosa, Signore di Claristella, Mendoli, Villafrati, Molinazzo, Mirtino, Frazzanò, Capri di Suso, Capri di Juso e Pietra di Ruma; Pretore di Palermo 1719/1720, Deputato del Regno di Sicilia 1707/1713, Grande di Spagna di prima classe dal 6-5-1720.

= 23-9-1699 Donna Caterina Cottone e Amati, figlia di Don Scipione

Cottone Principe di Castelnuovo e di Agata Amati e Alliata di Galati (+ 30-1-1726).



K1. Donna Giovanna (* 27-9-1700 + ?).

K2. Donna Agata (* 22-9-1701 + ?).

K3. Don Vincenzo (* 20-11-1702 + Palermo 28-10-1786), 4° Principe di

Mirto, 11° Conte di San Marco, 4° Barone di Amorosa, Signore di Claristella, Mendoli, Villafrati, Molinazzo, Mirtino, Frazzanò, Capri di Suso, Capri di Juso e Pietra di Ruma (investito il 6-4-1725); Grande di Spagna di prima classe confermato nel 1743, Deputato del Regno di Sicilia nel 1750, 1766 e 1770, Gentiluomo da Camera con esercizio del Re di Sicilia.

= 18-4-1725 Donna Angela di Napoli, figlia di Don Federico 3°

Principe di Resuttano e di Donna Eleonora Bellacera e del Bosco Principessa di Monteleone (+ 16-3-1770) (vedi/see)



L1. Don Giuseppe Antonio (* 31-1-1726 + Palermo 19-3-1766)

= 22-11-1744 Donna Rosalia Montaperto e Branciforte, figlia di

Don Giovanni Bernardo Montaperto e Massa 4° Principe di Raffadali e di Donna Marianna Branciforte e Ventimiglia dei Principi di Butera (+ 3-2-1808).



M1. Don Vincenzo (* 4-2-1746 + 3-10-1749).

M2. Don Bernardo (* 13-8-1747 + Palermo 10-5-1803), 5°

Principe di Mirto, 12° Conte di San Marco, 5° Barone di Amorosa, Signore di Claristella, Mendoli, Villafrati e Molinazzo, Mirtino, Frazzanò, Capri di Suso, Capri di Juso e Pietra di Ruma (investito il 3-4-1787) e Grande di Spagna di prima classe dal 1786; Senatore di Palermo nel 1778 e 1781, Ministro della Giunta Pretoria di Palermo nel 1785, Pretore di Palermo nel 1788, 1789 e 1790, Rettore dell’Ospedale Grande, Governatore del Monte di Pietà di Palermo nel 1794, Capitano di Giustizia di Palermo nel 1795/1797, Regio Consigliere di commercio, Gentiluomo di Camera del Re di Sicilia e Cavaliere dell’Ordine di San Gennaro.

= (patti dotali: Palermo 26-12-1772) Palermo 13-4-1773

Donna Vittoria Alliata e Colonna, figlia di Don Giuseppe Litterio Principe ereditario di Villafranca e di Donna Maria Felicita Colonna dei Principi di Paliano (+ Palermo 13-11-1803) (vedi/see)



N1. Donna Rosalia (* Villafranca 1774 + Palermo

16-11-1847)

= Palermo 26-11-1798 Don Francesco Vanni e Inveges

3° Duca di Archirafi (vedi/see)

N2. Donna Maria Felice (* 3-6-1775 + 16-4-1819), monaca

“suor Bernarda” nel monastero di Santa Chiara a Palermo.

N3. Don Giuseppe Antonio (* Palermo 12-5-1776 + ivi

21-1-1836), 6° Principe di Mirto (titolo ceduto alla figlia nel 1830), 13° Conte di San Marco, 6° Barone di Amorosa, Signore di Claristella, Mendoli, Villafrati, Molinazzo, Mirtino, Frazzanò, Capri di Suso e Capri di Juso e del Castello di Pietra di Ruma dal 1803 (investito il 9-5-1804) e Grande di Spagna di prima classe; Senatore di Palermo, Gentiluomo di Camera del Re di Sicilia nel 1797, Capitano di Giustizia di Palermo nel 1807/1808, Consigliere di Stato e Direttore Generale dei ponti e strade di Sicilia, Pari del Regno di Sicilia dal 1812.

= Palermo 28-7-1804 Donna Costanza Pignatelli

Aragona Cortés, figlia di Don Ettore 9° Principe di Noia e della Principessa Donna Anna Maria Piccolomini d’Aragona Principessa di Valle (* Napoli 11-11-1787 + Palermo 17-11-1830) (vedi/see)



O1. Don Bernardo (* 9-7-1809 + 15-3-1823).

O2. Donna Anna Maria (* 19-3-1811 + 24-7-1812 ).

O3. Don Ettore (* 13-3-1813 + 12-9-1814).

O4. Donna Vittoria (* 7-7-1814 + Palermo 15-7-1865),

7° Principessa di Mirto (con Regio Rescritto datato Napoli 6-6 e Palermo 1-7-1830, si permetteva l’uso del titolo per effetto della donazione paterna con autorizzazione estesa al marito Ignazio Lanza), 14° Contessa di San Marco, Baronessa di Frazzanò e Capri (Capri di Juso + Capri di Suso), Baronessa d’Amorosa, Signora di Mirto, Mendoli, Villafrati, Molinazzo, San Marco e del castello di Pietra di Ruma succedendo al padre, venne confermata con Regi Rescritti del 29-12-1838 e 24-4-1839; Grande di Spagna di prima classe.

a) = Palermo 18-2-1830 Don Ignazio Lanza dei

Principi di Trabia (vedi/see) – I discendenti di questo

matrimonio assunsero il cognome Lanza Filingeri

b) = Palermo 28-12-1841 il Conte Don Giovanni

Castelli e Filingeri Principe di Torremuzza



N4. Don Vincenzo (* 3-11-1777 + 20-12-1814)

= Palermo 12-1-1812 Francesca, figlia di Gaetano Pirrone

e di Margherita (Floano)

N5. Donna Maria Anna (* 9-3-1779 + 17-1-1781).

N6. Donna Girolama/Emilia (* 31-3-1780 + 18-4-1864)

= Palermo 4-6-1806 Don Calogero Colonna Romano

4° Duca di Cesarò (vedi/see)

N7. Don Domenico (* 12-5-1781 + 18-1-1851)

= Palermo 11-9-1836 la sua ex cognata Francesca Pirrone

N8. Don Gioacchino (* 12-5-1781 + 10-12-1860)

a) = 18-6-1838 Donna Eleonora Sanmartino dei Duchi di

Montalbo (+ 16-10-1852);

b) = Maria Angela Galipari

N9. Don Emanuele (+ infante).



M3. Donna Anna Maria (* 21-1-1749 + 16-4-1749).

M4. Donna Maria Anna (* 9-11-1750 + ?).

M5. Donna Stefania (* 29-12-1751 + 8-11-1814), monaca “suor

Anna” nel monastero di San Vito a Palermo.

M6. Donna Anna Maria (* 22-9-1754 + 30-6-1756).

M7. Donna Maria Teresa (* 4-1-1756 + 2-7-1756).

M8. Don Emanuele (* 4-7-1759 + 23-9-1840), Cavaliere

dell’Ordine di Malta.



L2. Donna Rosa (+ infante).

L3. Donna Giulia (+ infante).

L4. Donna Agata (+ infante).

L5. Donna Caterina (+ infante).

L6. Donna Domenica (+ infante).



K4. Don Antonio (* 11-6-1704 + 29-4-1705).

K5. Don Mario Geronimo (* 24/26-5-1705 + ?).

K6. Don Serafino Giovanni (* 24/26-5-1705 + ?).

K7. Donna Maria Orsola (* 21-9-1707 + ?).

K8. Donna Giovanna (* 7-12-1708 + ?).

K9. Don Girolamo (* 30-11-1714 + ?).

K10. Don Emanuele (* 31-12-1715 + 9-1765), prelato.

K11. Don Giovanni (* 15-12-1716 + 28-3-1769).

K12. Un figlio (+ 19-4-1719).

K13. Don Andrea Francesco (* 13-8-1719 + 9-1720).



J8. Don Andrea (* 12-1-1667 + ?)

J9. Don Mauro Michele (* 29-9-1670 + ?).



I2. Michelangelo

H2. Margherita (* 17-9-1599 + ?)

H3. Girolamo (* 4-8-1601 + ?)

H4. Emanuele (* 26-10-1602 + ?).

H5. Giuseppe (+ 1635)

= Antonia, figlia di Ugo Notarbartolo Senatore e Maestro Portolano del Regno di

Sicilia e di Antonia Naselli e Aragona dei Conti del Comiso (vedi/see)



I1. Don Pietro (+ Palermo 27-6-1704), 1° Conte di Suttafari investito con

Privilegio del 3-2-1666 (esec. 29-5-1666), compra la terra di Santa Flavia e ne viene investito 1° Principe il 20-10-1684.

= 1-7-1656 Donna Damiana Papé e de Gregorio, figlia di Don Gregorio

Cristoforo Papé Marchese di Madonia e di Donna Anna de Gregorio e Cifuentes (+ 27-6-1709).



J1. Don Antonio (* 13-2-1658 + 2-6-1674).

J2. Don Giuseppe (* 13-1-1659 + ?), rinuncia alla successione per diventare

sacerdote; Dottore in leggi, Prelato Domestico del Papa Benedetto XIV, Vicario Generale della chiesa di Mazzara, Decano della chiesa di Girgenti, Giudice del Tribunale della Regia Monarchia, Abate di San Michele di Troina.

J3. Don Cristoforo (+ 6-10-1703)

= Palermo 8-10-1681 Anna Papé e Platamone



K1. Don Pietro (* Palermo 27-2-1685 ? + 29-1-1762), 2° Principe di Santa

Flavia e 2° Conte di Suttafari dal 1704 (investito il 20-6-1705); rinuncia a Suttafari in favore del figlio nel 1754; Governatore della Compagnia dei Bianchi 1713/1714, deputato del ritiro della donne riparate sotto il titolo della Purissima Concezione nel 1720, Protettore dell’Accademia del Buon Gusto di Palermo, Maestro Razionale del tribunale del Real Patrimonio nel 1743.

a) = Palermo 30-7-1708 Donna Caterina Valguarnera (+ 15-6-1731);

b) = 26-4-1734 Maddalena, figlia di Aurelio Landolina Barone di

Carcicera e di Girolama Alberti (+ 2-2-1770).



L1. (ex 2°) Don Cristofaro Riccardo (* Palermo 3-2-1735 + Santa

Flavia 6-5-1807), 3° Conte di Suttafari dal 1754, Barone della tonnara di Solanto maritali nomine investito il 29-1-1763, 3° Principe di Santa Flavia dal 1770; Principe di Sant’Elia maritali nomine (feudo venduto il 14-12-1768 alla famiglia Strazzeri).

= 21-12-1753 Donna Antonia Joppolo e Grugno Principessa di

Sant’Elia e Baronessa della tonnara di Solanto (+ 9-5-1813).



M1. Donna Maddalena (* Palermo 18-10-1756 + 30-11-1821),

4° Principessa di Santa Flavia, 4° Contessa di Suttafari e 2° Baronessa della tonnara di Solanto dal 1807 (investita il 5-3-1809); deteneva illegittimamente i feudi di Pratoameno e Rebuttone, pretesi dalla famiglia Papé, ma rinunciò a Pratoameno a favore del Re di Sicilia. Questo accettò la rinuncia, dichiarò estinto il primo l’11-3-1812 e rilasciò tutti i crediti alla Regia Corte per donativi.

a) = 13-12-1775 Don Francesco Alessandro Gravina e

Galletti Principe di Ramacca, Barone di Marrabino,

Barone del Pozzo, Barone di Colugno, Suvarilia, Lo

Cugno, Cachimo, Albano Perrotta e Lonasco

(+ Palermo 24-7-1785).

b) = Francesco Perri

M2. Donna Margherita (* Palermo 22-3-1759 + 20-1-1830),

monaca.

M3. Don Giuseppe (* Palermo 3-7-1761 + ivi 26-1-1762).

M4. Donna Anna Emanuela (* Palermo 22-12-1765 + 8-7-1838)

= 10-3-1793 Don Giuseppe Felice di Pietro Filingeri 2° Duca

di Pino (vedi/see oltre)



L2. (ex 2°) Donna Anna (* Palermo 18-3-1739 + ?).

L2. (ex 2°) Donna Anna Maria (* Palermo 21-12-1742 + ?).



K2. Don Domenico (* Palermo 21-11-1688 + 26-3-1691).

K3. Donna Caterina (* Palermo 20-1-1690 + ?)

= Palermo 8-11-1705 Girolamo ………

K4. Don Antonio (* Palermo 13-7-1691 + ?).

K5. Don Giuseppe (* 1692 + 16-1-1761).

K6. Don Giuseppe (* Palermo 13-2 e + ivi 3-3-1694).

K7. Don Giuseppe (* Palermo 9-1-1695 + ?).

K8. Donna Maria Rosalia (* Palermo 9-10-1697 + ?).

K9. Don Luigi (* Palermo 20-6-1699 + ?).

K10. Don Gaspare (* Palermo 9-10-1700 + ?).

K11. Don Giovanni (* Palermo 25-8-1701 + ivi 27-8-1701).

K12. Don Giovanni (* 1702 + 21-2-1752), Cavaliere dell’Ordine di Malta,

Aiutante Regio del governo della Sicilia, Brigadiere nell’esercito siciliano dal 9-11-1750, Guardia Regia.

K13. Don Gaspare (* Palermo 20-11-1703 + ?).

K14. Don Cristoforo (* postumo, Palermo 4-5-1704 + ?).



J4. Donna Anna Maria (* 1662 + ?).

J5. Don Gaspare (* 15-1-1667 + 27-7-1667).

J6. Donna Rosalia (* Palermo 24-3-1668 + ?).

J7. Don Giovanni (* Palermo 16-2-1669 + ?).

J8. Don Filippo (+ Palermo 15-7-1671).

J9. Donna Anna (* 7-6-1671 + ?).

J10. Don Giuseppe (* 9-6-1672 + ?).

J11. Donna Violante (* Palermo 18-7-1673 + 10-1-1674).

J12. Donna Francesca (* 22-10-1675 + ?).

J13. Donna Girolama (* 18-1-1677 + ?).

J14. Donna Rosalia (+ 15-1-1695).



H6. Giovanni (* 15-10 e + 16-10-1604).

H7. Agostino (* 9-9-1605 + ?).

H8. Gaspare (* 18-5-1608 + ?).

H9. Giovanni (* 16-7-1609 + ?).

H10. Agnese (* 1-?-1615 + 3-3-1615).

H11. Apollonia (+ 14-3-1616).

H12. Carlo (* 11-2-1617 + ?).

H13. Giovanni (+ 29-1-1618).

H14. Francesco (+ 1-7-1620 + ?).



G2. Giuseppe, compra il feudo di Miserendino.

= 7-2-1605 Donna Elisabetta Beccadelli di Bologna e Corbera, figlia di Don Francesco

Maria 1° Marchese d’Altavilla e di Dorotea Corbera (vedi/see)



H1. Francesca (+ 26-3-1607).

H2. Francesco (* 22-2-1607 + ?), 1° Barone di Miserendino (investito il 17-2-1622,

ottiene il mero e misto impero il 24-3-1623), investito del feudo di Santa Margherita per transazione con la famiglia Cabrera nel 1622.

H3. Girolamo (* 7-4-1608 + 30-12-1659), 2° Barone di Miserendino e Signore di

Santa Margherita (investito il 6-9-1626), 1° Marchese di Lucca (feudo portato in eredità dalla moglie).

= Laura Beccadelli di Bologna, figlia di Francesco e di Giuliana Platamone

Marchesa di Lucca (+ 14-10-1674)



I1. Giovanni (* e + 6-1-1630).

I2. Giuseppe (* 1-1-1631 + ?).

I3. Eleonora (* 21-10-1632 + ?).

I4. Giovanni (* 14-11-1635 + ?).

I5. Giovanni (* 10-11-1636 + ?).

I6. Francesco (* Palermo 11-8-1641 + ?).

I7. Don Alessandro (* Palermo 6-9-1644 + ?), 3° Barone di Miserendino

(investito il 5-4-1661), 2° Marchese di Lucca (investito il 14-9-1675); ebbe per donazione Calcara, Ficarazzi e Aquila (che erano parti del feudo di Miserendino) e ne fu investito il 5-4-1668, Signore di Santa Margherita; Capitano di Giustizia di Palermo nel 1697, Deputato del Regno di Sicilia nel 1698, Pretore di Palermo nel 1703, Vicario Generale del Regno di Sicilia dal 27-1-1706.

= (patti dotali: 16-11-1662) Donna Giulia Platamone e Sisini 2° Principessa di

Cutò (investita il 29-10-1666), figlia ed erede di Don Francesco Platamone 1° Principe di Cutò e di Francesca Sisini e Spadafora (+ 1700).



J1. Don Girolamo (* 13-11-1663 + 1721), 3° Principe di Cutò (investito il

2-3-1701), 3° Marchese di Lucca, 4° Barone di Miserendino, Signore di Santa Margherita, Calcara, Ficarazzi e Aquila alla morte del padre.

= 25-6-1695 Donna Costanza Gravina e Bonanno, figlia di Don Ignazio

Gravina Principe di Palagonia e di Donna Anna Maria Bonanno e Marini dei Principi di Roccafiorita ( + 4-3-1747 ).



K1. Don Alessandro (* 27-4-1696 + Santa Margherita 22-11-1761), 4°

Principe di Cutò, 4° Marchese di Lucca, 5° Barone di Miserendino, Signore di Santa Margherita, Calcara, Ficarazzi e Aquila dal 1721 (investito il 2-10-1721); Capitano di Giustizia di Palermo nel 1725/1726.

= 18-2-1710 Donna Francesca di Giovanni e Morra, figlia di Don

Domenico di Giovanni Principe ereditario di Trecastagne e di Donna Isabella Morra e Cottone dei Principi di Buccheri (+ Palermo 22-2-1768).



L1. Donna Maria Emanuela (* 23-12-1713 + 16-9-1770)

= 12-12-1729 Don Domenico Corvino Principe di Villanova

L2. Don Girolamo (* 11-10-1714 + Palermo 12-7-1777), 5° Principe di

Cutò (investito per donazione paterna il 27-7-1735), 5° Marchese di Lucca, 6° Barone di Miserendino, Signore di Santa Margherita, Calcara, Ficarazzi e Aquila dal 1761; Capitano di Giustizia di Palermo nel 1743, Gentiluomo di Camera d’entrata del Re di Sicilia il 3-7-1747, Gentiluomo di Camera con esercizio, Colonnello del reggimento provinciale Sicilia, comandante del reggimento Real Palermo, Governatore della Compagnia dei Bianchi 1750/1751, Generale di brigata, Governatore di Trapani nel 1772, Cavaliere dell’Ordine di San Gennaro dal 1773.

a) = 8-12-1739 Donna Bianca La Farina e San Martino, figlia ed

erede di Don Luigi La Farina Marchese di Madonia e di

Donna Isabella San Martino Ramondetta e Curti (* 1714 +

Palermo 11-9-1746);

b) = 11-1-1769 Donna Aurora Morso e Bonanno, figlia di Don

Giovanni Francesco Principe di Poggioreale e di Donna

Teresa Bonanno e del Bosco dei Principi di Roccafiorita

(+ Palermo 23-8-1792), già vedova di Don Alonso Monroy

2° Principe di Pandolfina.



M1. (ex 1°) Don Alessandro (* 6-9-1740 + Palermo 6-2-1806),

1° Duca di San Martino, 1° Duca di Fabbrica, Barone di Tuzia e San Filippo e Signore di Naro per eredità materna (investito il 6-6-1748, per successione materna); 6° Principe di Cutò, 6° Marchese di Lucca, 7° Barone di Miserendino, Signore di Santa Margherita, Signore di Calcara, Ficarazzi e Aquila dal 1777 (investito il 17-3-1778); Barone di San Carlo maritali nomine dal 1755, vende la terra di San Leonardo il 10-8-1759; Tenente Generale, Governatore di Messina, Vicario Generale della Val di Noto, Cavaliere dell’Ordine di Malta, Cavaliere dell’Ordine di San Gennaro, Gentiluomo di Camera, Luogotenente Generale di Sicilia nel 1803.

= Palermo 28-12-1757 Donna Nicoletta Filingeri e Cordova

2° Baronessa di San Carlo (investita il 26-9-1740), figlia ed erede di Don Nicolò 1° Barone di San Carlo (* 27-5-1740 + 29-9-1812) (vedi/see oltre)



N1. Don Girolamo (* Palermo 23-12-1758 + Napoli

23-12-1781)

= Montenegro 26-12-1777 Donna Rosalia di Napoli

Barrese Bellacera, figlia di Don Federico 7° Principe di Resuttano e di Donna Felice Bonfiglio e del Pozzo 6° Principessa di Condrò (* 10-9-1751 + 15-12-1837) (vedi/see), già divorziata da Don Ignazio Lanza 6° Principe di Trabia.



P1. Donna Alessandra (* Palermo 14-10-1778 + ivi

9-12-1778).

P2. Donna Nicoletta (* Palermo 10-11-1779 + ivi

8-6-1834)

= Napoli 7-10-1798 Don Francesco Ruffo 9° Principe di Sant’Antimo e 10° Duca di Bagnara (vedi/see)

P3. Donna Maria Felice (* Palermo 9-7-1781 + ivi

6-7-1837)

= parrocchia dell’Albergheria, Palermo 25-4-1802

Don Ignazio Papè e Gravina dei Principi di Valdina e Duchi di Giampilieri (* 1781 + ?).



N2. Don Niccolò (* Palermo 26-4-1760 + ivi 1-3-1839), 7°

Principe di Cutò, 2° Duca di San Martino, 2° Duca di Fabbrica, 7° Marchese di Lucca, 8° Barone di Miserendino, Barone di Tuzia e San Filippo, Signore di Naro, Signore di Santa Margherita, Signore di Calcara, Ficarazzi e Aquila dal 1806 (investito il 2-7-1809); Gentiluomo di Camera con esercizio del Re di Sicilia, Cavaliere dell’Ordine di San Gennaro, Pretore di Palermo 1810/1811, Luogotenente Generale di Sicilia nel 1816 e nel 1821; Pari di Sicilia dal 1812 (dignità relativa al titolo su San Carlo).

a) = Palermo 1-12-1782 Donna Maria Teresa

Branciforte e Valguarnera, figlia di Don Giuseppe

Principe di Scordia e di Donna Stefania

Valguarnera dei Principi di Valguarnera

(+ 18-12-1793) (vedi/see)

b) = Napoli 30-9-1797 Donna Margherita Pignatelli

Aragona Cortés, figlia di Don Ettore 9° Principe

di Noia e di Donna Anna Maria Piccolomini

d’Aragona Principessa di Valle (* Barra 8-8-1783

+ 11-8-1830) (vedi/see)

c) [= secondo il Serra avrebbe sposato il 3-1-1838 una Isabella Paternò dei Marchesi di Sessa (+ 28-7-1848) ma non ci sono conferme]



O1. (ex 1°) Don Alessandro (* 11-6-1789 + ?).

O2. (ex 1°) Don Francesco di Paola (* Portici

31-8-1790 + infante).

O3. (ex 2°) Donna Nicoletta (* Palermo 6-8-1798 +

Parigi 15-11-1864)

a) = Palermo 25-4-1819 Don Francesco Paolo

Gravina Principe di Palagonia (+ Polizzi

15-4-1854);

b) = Palermo 16-1-1858 Don Francesco Paolo

Notarbartolo 6° Principe di Sciara (vedi/see)

O4. (ex 2°) Don Alessandro (* Palermo 19-5-1799 +

ivi 24-10-1800).

O5. (ex 2°) Donna Maria Anna (* 3-1800 + 8-9-1800).

O6. (ex 2°) Don Alessandro (* Palermo 29-6-1802 + ivi

14-8-1854), 8° Principe di Cutò, 3° Duca di San Martino, 3° Duca di Fabbrica, 8° Marchese di Lucca, 9° Barone di Miserendino, Barone di Tuzia e San Filippo, Signore di Naro, Signore di Santa Margherita, Signore di Calcara, Ficarazzi e Aquila dal 1839, Pari del Regno di Sicilia 1839/1848; Capitano onorario di cavalleria, Gentiluomo di Camera del Re Ferdinando II delle Due Sicilie.

a) = Maddalena Barretta da cui si separa dopo la morte del figlio

b) = Palermo 9-1-1850 Teresa, figlia di Francesco Merlo (o Merli) e di Giovanna Clerici (+ 9-8-1897).



(ex 2°) P1. Don Nicola detto Nicolino (* Napoli 17-6-1826 + ivi 11-8-1826).

= Antonina Monteleone



Q1. Donna Teresa

= Lorenzo Perathoner, creato Cavaliere della Corona d'Italia da Vittorio Emanuele III



R1. Beatrice Perathoner Filangeri

R2. Maria Concetta Perathoner Filangeri

R3. Giuseppe Perathoner Filangeri



(ex 2°) P2. Donna Margherita

(ex 2°) P3. Donna Giovanna (* Palermo 14-8-1850 + ivi

27-1-1891), 9° Principessa di Cutò, 4° Duchessa di San Martino, 4° Duchessa di Fabbrica, 9° Marchesa di Lucca, 10° Baronessa di Miserendino, Baronessa di Tuzia e San Filippo, Signora di Naro, Signora di Santa Margherita, Signora di Calcara, Ficarazzi e Aquila dal 1855.

= (secondo Spucches: Palermo 2-11-1867)

(secondo Serra: 28-4-1868) Lucio Mastrogiovanni Tasca Conte di Almerita, Senatore del Regno d’Italia (* Palermo 4-11-1842 + ivi 19-1-1892).



Donna Beatrice Mastrogiovanni Tasca Filangeri

= Don Giulio Tomasi dei principi di Lampedusa (vedi/see)

Donna Teresa Mastrogiovanni Tasca Filangeri

= Barone Giuseppe Piccolo di Calanovella (vedi/see)

Donna Lina Mastrogiovanni Tasca Filangeri

= barone Cianciafara

Don Alessandro Mastrogiovanni Tasca Filangeri

= Teresa La Woka Lakrzenska

Donna Giulia Mastrogiovanni Tasca Filangeri

= Conte Trigonia





O7. (ex 2°) Don Ettore (* Palermo 26-3-1806 + ivi

1-4-1807).

O8. (ex 2°) Don Giuseppe (* Palermo 18-10-1807 + ivi

6-7-1808).



N3. Donna Maria Bianca (* Palermo 16-12-1761 + ivi

18-8-1802)

= Palermo 30-4-1780 Don Emanuele Lucchesi Palli e

Tomasi Principe ereditario di Campofranco (vedi/see)

N4. Donna Serafina (* Palermo 16-7-1763 + 28-11-1768).

N5. Donna Angela (* Palermo 5-9-1764 + ?)

= 12-2-1787 Don Giuseppe Tomasi 7° Principe di

Lampedusa (vedi/see)



M2. (ex 1°) Don Luigi (* 1742 + 17-8-1743).

M3. (ex 1°) Donna Francesca (* Palermo 27-4-1743 + ?).

M4. (ex 1°) Don Giovanni (* Palermo 30-10-1744 + ivi 24-10-1749).



L3. Don Riccardo (* Palermo 14-10-1719 + ?).

L4. Donna Costanza (* 1723 + 27-2-1724).



K2. Don Ignazio (* 26-10-1697 + ?).

K3. Donna Giulia (* 11-10-1698 + 1-2-1767)

= 24-2-1716 Don Giuseppe Bonanno Principe di Linguaglossa

K4. Don Francesco (* 22-12-1699 + ?), Cavaliere dell’Ordine di Malta.

K5. Don Mariano (* 11-2-1701 + ?).

K6. Donna Maria Anna (* 4-2-1702 + 16-6-1756).

K7. Donna Giovanna (* 21-10-170…. + ?).

K8. Donna Rosalia (* Palermo 18-8-1705 + ivi 15-5-1706).

K9. Don Nicola (+ infante).

K10. Donna Isabella (* 29-4-1710 + 17-3-1712).



J2. Don Francesco (* 2-11-1666 + 4-?-1668).

J3. Don Giovanni (* 27-10-1667 + ?).

J4. Donna Rosalia (* 26-1-1670 + ?)

= 22-1-1690 Don Giovanni Francesco Morso 3° Principe di Poggioreale e 5°

Marchese di Gibellina (+ Palermo 1736).

J5. Don Francesco (* 22-11-1671 + ?).



I8. Donna Anna Maria (* Palermo 7-12-1646 + ivi 3-12-1703)

a) = (dote: Palermo 13-11-1663) 15-2-1667 Don Antonio La Grua Talamanca

dei Principi di Carini (vedi/see)

b) = Palermo 23-2-1677 Don Tommaso Francesco II Spinelli 5° Marchese di

Fuscaldo e 1° Principe di Sant’Arcangelo (vedi/see)

I9. Caterina (* 8-4-1649 + ?).

I10. Riccardo (* 20-3-1650 + 12- 8 ?-1651).

I11. Stefano (* 3-10-1651 + ?).

I12. Nicola (* 22-1-1653 + ?)

= 20-11-1675 Caterina Marino e Amato 6° Baronessa di San Carlo (investita il

24-2-1675), figlia di Marco Antonio Marino



J1. Ignazio (* 12-1678 + ?).

J2. Girolamo (* 31-7-1681 + ?)

= Caterina Giusino



K1. Nicola (* 23-1-1703 + 28-9-1739), 1° Barone di San Carlo (investito

20-3-1728).

= 7-9-1729 Angela, figlia del Senatore Filippo Cordova e di Silvia

Sieripepoli



L1. Silvia (* 5-3 o 5-1734 + 28-8-1734).

L2. Nicoletta (* 27-5-1740 + 29-9-1812), 2° Baronessa di San Carlo

(investita il 26-9-1740).

= 28-12-1757 Don Alessandro Filingeri Principe di Cutò (vedi/see sopra)



K2. Salvatore (* 16-11-1704 + ?).

K3. Teresa (* 24-9-1711 + ?).

K4. Giuseppe (* 2-7-1716 + ?).



J3. Alessandro (* 6-12-1683 + ?).

J4. Giovanni (* 18-2-1686 + ?)

J5. Salvatore

= Luigia Spinola



K1. Emanuele

K2. Nicola (+ 18-11-1821)

K3. Girolama

= 16-4-1771 Pietro Calascibetta e Muzio dei Baroni di San Nicolò



I13. Ignazio (* 6-7-1656 + ?).

I14. Maria Teresa

I15. Girolamo (* postumo 13-1-1660 + 2-7-1719).



H4. Dorotea (* 20-5-1613 + ?).

H5. Maria Dorotea (* 20-7-1614 + ?).

H6. Giovanni (* 27-12-1615 + ?).

H7. Vincenza (* 16-11-1617 + ?).

H8. Nicola (* 11-9-1618 + ?).

H9. Pietro

H10. Stefano

H11. Antonio

H12. Carlo

H13. Margherita (o Maria)

= Lorenzo Ventimiglia e Alliata 1° Conte di Prades e 12° Barone di Gratteri (vedi/see)



G3. Sigismondo (* 17-10-1593 + ?).

G4. Cesare

G4. Margherita



F2. Giuseppe

= ……….



H1. Pietro

= ……….



I1. ………..



J1. Giuseppe

= Flavia Stagno



K1. Don Pietro, 1° Duca di Pino investito il 28-2-1789, Patrizio di Messina.

= Messina 10-1761 Angela di Giovanni e Tranfo



L1. Don Giuseppe Felice (+ 10-7-1815), 2° Duca di Pino e Patrizio

di Messina.

= 10-3-1793 Donna Anna Emanuela Filingeri e Joppolo dei Principi di

Santa Flavia (* Palermo 22-12-1765 + ivi 8-7-1838) (vedi/see sopra)



M1. Don Pietro (* 5-7-1794 + ?), 3° Duca di Pino dal 1815 e Patrizio di

Messina; Cavaliere dell’Ordine di Francesco I, Sovraintendente, Senatore di Palermo.

= 25-8-1815 Giuseppa, figlia di Carlo Catti



N1. Don Giuseppe (* 9-7-1816 + ?), Patrizio di Messina.

N2. Donna Anna (* e + 18-11-1819).

N3. Don Francesco di Paola (* 1-2-1821 + ?), Patrizio di Messina

= 25-1-1859 Antonia Costa



O1. Donna Anna Maria (* Palermo 27-4-1849 + ?).

O2. Don Pietro (* Palermo 24-12-1846 + ?).

O3. (il Galluppi menziona, nel 1881, un altro figlio Giovanni).



N4. Donna Anna (* 6-2-1822 + ?).



M2. Donna Angela (* 9-10-1795 + 9-5-1867)

= Palermo 14-12-1822 Francesco Perri (vedovo di Donna

Maddalena Filingeri Principessa di Santa Flavia)

M3. Don Cristoforo (* 25-9-1796 + ?), Patrizio di Messina.

M4. Don Antonio (* 17-11-1797 + 17-9-1798), Patrizio di Messina.

M5. Donna Maria (+ 1-1-1800).

M6. Donna Maddalena (* 5-2-1799 + ?).

M7. Donna Francesca (* 21-10-1800 + 29-12-1806).

M8. Donna Giovanna (* 6-12-1801 + ?).
M9. Donna Lucrezia (* 1-1-1803 + 5-11-1803).

M10. Donna Teresa (* 16-10-1804 + ?).

M11. Donna Laura (* 1805 + 16-2-1849).

M12. Donna Margherita (* 27-2-1806 + ?).

M13. Don Francesco di Paola (* 1807 + ?), Patrizio di Messina.

= Palermo 18-10-1853 Maddalena Perri e Filingeri, sua nipote



N1. Don Giuseppe Felice (* 1855 + Palermo 21-12-1856),

Patrizio di Messina.

N2. Donna Maria Anna (* 1859 + ?)

= 11-2-1882 Ettore …….



M14. Donna Maria Anna (* 2-2 e + 4-2-1809).

M15. Donna Giuseppa Felice (* 31-5-1811 + ?), Badessa del monastero

di San Benedetto a San Marco.



L2. Don Francesco, Patrizio di Messina.

= Anna dei Marchesi Verardi



M1. Don Pietro, Patrizio di Messina.

= Letteria Pispisa (+ prima del marito).

M2. Donna Angela

M3. Donna Flavia



L3. Don Giovanni, Patrizio di Messina.

= Antonia Stagno



M1. Donna Arcangela

= Giuseppe Rizzotti

M2. Donna Giuseppa

M3. Donna Maria Concetta, monaca a Basicò.



L4. Donna Anna (* 17-3-1769 + 21-6-1830)

= Messina 26-9-1790 Don Francesco Milano Franco d’Aragona dei

Principi di Ardore, Patrizio Napoletano (vedi/see)

L5. Don Domenico (* 12-3-1776 + ?), Patrizio di Messina.



F3. Paolo



E3. Virgilio

E4. Francesco

E5. Antonio



D2. Mario Scipione

D3. Vincenzo



B2. Giovanni, Governatore di Cipro, Senatore di Roma insignito dai Papi Eugenio IV e Niccolò V, si distinse

come condottiero aragonese in Oriente.